Un primo approfondimento su EDID

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In questi giorni mi sto particolarmente interessando all’analisi dei blob EDID e sto cercando di mettere insieme una serie di tool che permettano un corretto accesso a queste informazioni da una macchina Linux. In questo articolo illustro l’utilizzo di read-edid.

Quando ci si muove nel mondo dell’Open Source è facile imbattersi in implementazioni multiple che cercano di risolvere lo stesso problema. Anche in questo caso, la cosa non è distinta. Infatti, attorno al problema dell’analisi dei blob EDID per le informazioni sul monitor ci sono vari tool, ma di fatto non esistendo una libreria di analisi EDID per Linux, la maggior parte dei Wayland compositor ne implementa una propria.

Gli Extended Display Identification Data (EDID) sono esposti dal kernel nello user-space per offrire vari metadati sul display. Ciò offre molte più informazioni nella struttura standardizzata rispetto a quelle che il kernel altrimenti normalmente espone allo user-space e sta diventando più importante per funzionalità avanzate come l’HDR (High Dynamic Range) e le funzionalità di colore avanzate che sono rilevanti per compositori e altri software.

Invece di esporre tutte le informazioni analizzate dal kernel, ora c’è la necessità di avere una libreria di analisi EDID Linux più unificata. Lo sviluppatore di Wayland, Pekka Paalanen, ha lanciato infatti un appello per avere una libreria di questo tipo, potenzialmente basata su una delle librerie di analisi EDID esistenti già disponibili. Questo ipotetico progetto sarebbe ospitato da FreeDesktop.org, concesso in licenza dal MIT, offrirebbe almeno un ABI C e avrebbe dipendenze minime pur essendo abbastanza completo con la sua implementazione. Ciò ridurrebbe la duplicazione del codice tra i compositori Wayland e le numerose diverse implementazioni di analisi attualmente disponibili. Un progetto del genere dovrebbe probabilmente anche supportare bene DisplayID, lo standard VESA che mira a sostituire eventualmente EDID/E-EDID. Lo sviluppatore Intel Jani Nikula ha affermato che la gestione del blocco DisplayID sarà probabilmente necessaria nel “prossimo futuro”. (Allo stesso modo, con il codice di analisi DRM EDID in DRM-Next per Linux 5.13 ci sono anche alcuni recenti miglioramenti nella gestione di DisplayID.)

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